IFS Management Tips “Resilienza, agilità e risk management nella catena della fornitura”

In questo terzo episodio di IFS Management Tips, il nostro CPO – Chief Procurement Officer & CEO – Chief Executive Officer IMM Hydro Est Alessandro Verratti condivide con noi una soluzione importante su “Resilienza, agilità e risk management nella catena della fornitura”

Ascolta il podcast:

 

 

<<La pandemia COVID-19, impone ai responsabili acquisti una domanda: l’attuale sistema di gestione della forniture è il migliore possibile?

Il primo obiettivo di un responsabile acquisti è migliorare il Servizio al cliente finale ed allo stesso tempo, ridurre i costi.

Dobbiamo ammettere che la maggior parte delle volte, le catene di fornitura sono ideate in primis per un sistema di costi efficienti e poi, in subordine, per assecondare altri bisogni aziendali.

La sfida di oggi è di trovare un nuovo equilibrio tra costi, velocità e servizio in uno scenario economico soggetto a rapidi cambiamenti in cui  l’incertezza generale e la crescente aspettativa dei clienti procedono di pari passo.

Per avere successo in questo scopo è fondamentale la politica di gestione dei rischi in modo di cercare di controllare tutte le difficoltà legate alla gestione degli stock come l’obsolescenza o rotazione degli stessi, i costi finanziari, i tempi e costi di trasporto, i rischi di cambio, i rischi “Paese” etc…    

Se misurassimo economicamente tali rischi, potremmo essere ragionevolmente certi che il divario di costo presente tra i produttori Europei ed i produttori del Far-East si ridurrebbe notevolmente  …e se consideriamo quanto sta accadendo in questi giorni al costo dei container su scala mondiale, il confronto sarebbe ancora più a favore dei produttori Europei. Come del resto dimostrato dall’impressionante aumento della domanda verso le aziende produttrici europee in questo inizio 2021.

Una delle principali priorità per le aziende di oggi è rappresentata dalla capacità di migliorare la “resilienza” e l’“agilità” delle catene di fornitura in modo da meglio intercettare i bisogni dei propri clienti con forte sensibilità sul controllo dei margini

Al fine di migliorare la percezione dei livelli di servizio da parte di clienti e tenere monitorati i costi e quindi i margini sarebbe bene considerare quanto segue:

  • Rilevanti e crescenti quote di acquisti da fornitori “domestici”. Un’azienda che produce in Europa, deve necessariamente avere la maggior parte degli acquisti in Italia, Europa o quantomeno da un’area compatibile con un tempo di trasporto non superiore a 4-5 giorni. In alternativa, è necessario richiedere un deposito in Europa oppure sottoscrivere contratti di c/deposito, consignment stock.
  • E’ necessaria una nuova politica industriale Europea che sia capace di spingere ed attrarre nuovi grandi investimenti in acciaierie, produzione di plastiche e polimeri, industrie chimiche . Negli ultimi decenni abbiamo assistito e continuiamo ad assistere ad innumerevoli episodi di spostamento di produzioni strategiche in Paesi con teorici bassi costi industriali oppure a minore sensibilità ambientale, con il risultato di avere una sempre minore offerta da “produttori” Europei.

Adesso, grazie alle nuove tecnologie ed all’economia verde, agli stimoli europei di natura monetaria ed economica come il Recovery e resilience Founds, abbiamo l’opportunità di avere nuove oppure riconversioni di acciaierie e industrie chimiche con innumerevoli combinazioni di alimentazioni “green” come ad esempio idrogeno verde, maree, eolico, solare etc…

  • Nuovi investimenti nella digitalizzazione delle catene di fornitura. Anche qui, il Covid-19 ha agito da catalizzatore accelerando la trasformazione. E’ interessante scoprire nuovi strumenti che si fondano sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI), del “robot process automation (RPA), 5G, IoT, hyperautomation, cyber and data security etc…

Queste tecnologie possono essere usate operativamente al fine di migliorare le strategie di pianificazione e programmazione, migliorando i parametri di efficienza della fornitura,  del “picking” e delle attività di imballaggio assicurandone la tracciabilità tramite soluzioni di track and trace, imballi smart con RFID e NFC con stock monitorati in real time sempre aggiornati e localizzati

 

In conclusione, sono sicuro che a breve saremo in condizione di dare maggior valore a fornitori che abbiano adottato politiche di sostenibilità ambientale con una bassa “impronta” inquinante, operanti nell’ambito dell’economia circolare che consenta loro di essere di “prossimità”, pulite e competitive allo stesso tempo…>>